Cultura e gastronomia

Il Panettone: la storia del dolce natalizio più famoso

Alcuni lo amano, altri lo detestano, ma di certo a Natale nessun dolce risulta essere più conosciuto: il panettone da Milano ha progressivamente conquistato il mondo.

Spesso ad attirare antipatie è il suo condimento di uva passa e canditi, non da tutti graditi, quasi rovinassero un pane dolce che in sé per sé sarebbe già buono. Ma questo accade con qualsiasi cibo che abbia ottenuto una diffusione su scala globale: più persone raggiunge, più saranno anche i non-entusiasti che lo osteggeranno. E tra l’altro da più di un secoli è arrivato il Pandoro, suo temibile fratellastro.

Qualunque siano i propri gusti, questo dolce (soprattutto in Italia, ma anche in giro per l’Europa e il mondo) è uno dei simboli del Natale, e merita di essere conosciuto meglio.

Breve storia del Panettone

Una cosa è certa: il Panettone nasce a Milano, è un dolce tipico lombardo. Posto ciò, delle sue effettive origini non si sa molto. Ci sono varie leggende, poco probabili, che raccontano delle possibili occasioni in cui questa ricetta sia nata: per mano di suor Ughetta, o per quella del falconiere Ulivo degli Atellani, o ancora per quella del cuoco (o meglio del garzone Toni) della reggia di Ludovico il Moro.

Quel che si può dire è che si tratta di una tradizione di cui si ha certa esistenza a partire da fine 1500-inizio 1600, ma che probabilmente aveva già preso piede dal finire del 1400. In generale, a Milano v’era la tradizione del “pan grande”, infornato per il giorno di Natale, cui si collegava quella del “pan de ton”, un pane da ricchi (fatto con il frumento) che normalmente era fuori portata per il popolo ma che a Natale (per editto comunale del 1395) veniva concesso che fosse prodotto anche dai forni più poveri.

Da Milano alla conquista dell’Italia e del mondo: la lotta per la difesa della tradizione

panettone produzione lievitazione

Se l’origine del panettone è quindi 100% milanese, oggi non si può affatto dire che questo dolce natalizio sia ancora così legato al solo capoluogo lombardo. Il panettone è diventato un prodotto tipico dell’intera Italia, esportato in tutto il mondo. Non solo: viene anche prodotto all’estero, con molta preoccupazione dei produttori nostrani.

A differenza della pizza, infatti, il panettone non è ancora protetto da “copyright”, non è patrimonio UNESCO e neanche in Italia vi è una ricetta univoca del “vero panettone”. Quel che si può dire a riguardo è che nel 2005 il governo Berlusconi Bis provò a dare a grandi linee delle regole da rispettare in quanto a ingredienti e metodi di lavorazione di questo e altri dolci italiani. Ma senza entrare troppo nel dettaglio, lasciando spazio a varie interpretazioni.

La lotta per le fette più importanti del mercato dei panettoni va sempre più accendendosi, con i produttori italiani che osservano con preoccupazione il crescere continuo della popolarità di questo dolce – ma non necessariamente per via delle loro produzioni artigianali, bensì per quelle statunitensi, sudamericane o addirittura giapponesi. Tra competizioni nazionali e internazionali, si va alla ricerca dell’attestazione della superiorità del proprio prodotto, sperando di diventare i leader del crescente commercio di panettoni: sarà curioso vedere come si risolverà la contesa.

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