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La Cabilia: terra di antica autonomia ed indipendenza


A differenza dei pseudoconflitti che spesso servono più per la politica interna che per vero interesse. L’Autonomia della Cabilia, oggi rivendicata sotto forma di indipendenza, dall’Algeria basa su presupposti storici inconfutabili.

La cabilia, non solo è una regione storicamente ben definita, ma anche sotto il profilo culturale può vantare una omogenità che non si riscontra in altre zone dell’Algeria. Infatti, La regione si caratterizza per la composizione etno-linguistica della sua popolazione, per la stragrande maggioranza di etnia Amazigh e di lingua Amazigh cabila.

Di questa specificitàè culturale se ne rendono conto persino le autorità coloniale , tanto che nel 1844 il Ministero della Guerra francese, pubblica il primo il primo dizionario di cabilo. Lo strumento era indispensabile visto che, fino al 1857 l’intera regione non solo era ancora indipedente dalla Francia ( a differenza del resto dell’attuale Algeria) ma disponeva anche di una propria formazione statale.

Del resto l’auotonomia è sempre stata una caratteristica di questa regione ,Già in epoca romana, da qui nacquero numerose rivolte che impegnarono a lungo la potenza di Roma.  Anche le successive conquiste straniere, araba nel VII secolo e turca nel XVI, non riuscirono ad avere la meglio su questa regione che rimase sempre sostanzialmente indipendente. Nel medioevo, tribù berbere della Cabilia furono protagoniste di episodi importanti della storia del Nordafrica. Per esempio, nel X secolo i Kutāma fornirono il nucleo degli eserciti che permisero a ‘Ubayd Allāh, il primo califfo fatimidi, di conquistare gran parte del Nordafrica, ponendo poi la propria sede in Ifriqiya . E quando i Fatimidi si trasferirono in Egitto, il comando venne lasciato alla famiglia cabila degli Ziridi che continuò a governare la Tunisia, mentre, un altro ramo della famiglia (gli Hammaditi) prese il potere in Algeria.

In epocaOttomana , la Cabilia, non solo si mantenne sostanzialmente indipendente, ma diede anche vita a veri e propri regni come quello di Kuku o quello degli At Abbas.

La stessa rivoluzione che portò alla nascita dell’attuale Algeria, nel 1962, ebbe neii cabili, dei valorosi combattenti che speravano in una Nazione libera e pluralista. Questo putroppo non accadde come dimostra il fatto che la cattedra di lingua Amazigh all’Università di Algeri, istituitia nel 1880 venne chiusa proprio pochi mesi dopo l’indipendenza dell’Algeria.

Se l’Algeria vuole essere fedele ai suoi valori fondanti, dovrebbe dare libertà al popolo della Cabilia, magari in una prima fase attraverso una decentralizzazione avanzata , ad una autonomia politica e amministrativa e valutare , dopo un perido se concedere la totale indipendenza. Non è una scelta facile , ma una forte autonomia regionale alla Cabilia salverebbe l’unità e l’integrità della Nazione algerina

Marco Baratto

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