Esistono molte varietà di cardo: il Cardo selvatico, che cresce allo stato spontaneo e viene utilizzato in cucina come il cardo coltivato; il Cardo Gobbo di Monferrato, chiamato così per la forma che assume, simile ad un grosso uncino,questo esemplare è l’unico che può essere consumato anche crudo in pinzimonio; il Cardo di Bologna, privo di spine, quello di Chieri ed il Cardo triste. C’è infine una varietà di cardo selvatico, diffuso in tutto il centro meridione dell’Italia e nelle isole, chiamato Cardo mariano. La pianta è nota nelle medicina popolare per le sue virtù benefiche di tonico per il fegato.
Ricordate che le foglie esterne del cardo, vanno utilizzate a parte e devono essere lavate prima di metterle per 5 minuti nell’acqua bollente e salata. Potete preparale in seguito come gli spinaci.
Cotti nell’acqua e ben scolati, i cardi possono essere serviti come contorno alla carne.
Cardi alla lionese
Preparazione ( dose per 4 persone)
500gr di cardi
2 cucchiai d’olio
1 cucchiaio di burro
1 cucchiaio di farina
1 bicchiere di acqua di cottura
1 bicchiere di vino bianco
50 gr di gruviera grattugiata
Il succo di mezzo limone
Sbucciate i cardi sopprimendo le punte dove cominciano le foglie, togliete i filamenti e tagliatella pezzi: fateli cuocere nell’acqua bollente salata per circa 25 minuti. Preparate poi una salsa con ilburro e la farina; bagnate con un bicchiere di qcaua di cottura caldo e con il vino bianco. Lasciate bollire questa preparazione per 5 minuti. Togliete dal fuoco, aggiungete la gruviera grattugiata ed il succo di limone. Innaffiate i cardi già messi in un piatto da gratin e mettete a fuoco caldo per 10 minuti.