Mangiare cibo italiano significa poter contare su alimenti di qualità e sicuri sia per la nostra salute che per l’ambiente
Gli alimenti prodotti nel nostro Paese sono sicuri perché non contengono residui di fitofarmaci che superano le soglie imposte per legge. Consumare cibo italiano è una garanzia per la propria salute perché i nostri coltivatori si impegnano a portare avanti un’agricoltura rispettosa non soltanto delle regole ma anche dell’ambiente.
Le ricerche sulla presenza di fitofarmaci
I dati diffusi dal Ministero della salute col rapporto del 2014 suo residui di fitosanitari nei cibi rivela che la maggioranza degli alimenti è regolare. Le analisi, che hanno riguardato 8946 prodotti, hanno dimostrato che i limiti non erano nella norma soltanto per lo 0.3% dei campioni. Si tratta di un risultato importante, soprattutto se raffrontato con il passato quando gli alimenti irregolari erano lo 0.5%. Nel nostro Paese il cibo è più sicuro che nel resto dell’Europa dove la percentuale di campioni fuori norma arrivano all’1.5%
Lo studio del Ministero italiano si riferisce ad alimenti come i cereali, la frutta, la verdura, l’olio, il vino ma anche le spezie e gli trasformati a base di verdura e di frutta.
La crescente consapevolezza dell’importanza di contenere l’utilizzo di pesticidi emerge anche dal rapporto dell’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare. Lo studio evidenzia che i cibi italiani abbiano quantità notevolmente inferiori di sostanze chimiche rispetto a quelli extra comunitari.
Gli alimenti non comunitari che presentano tracce superiori ai valori massimi arriva al 5.7%. Secondo la Coldiretti, i produttori italiani stanno portando avanti con successo il progetto di un’agricoltura sostenibile che coniughi l’attenzione per la salute della natura e dei consumatori. Il cibo italiano è sicuro ma è necessario che diventi obbligatoria, in etichetta, l’indicazione di provenienza di tutte le materie prime. In base ad un’indagine online svolta dal Ministero delle politiche agricole gli italiani pur di poter fare acquisti più consapevoli non temono di dover spendere di più. Dall’indagine, che ha coinvolto più di 26mila persone, emerge che ben l’82% dei nostri connazionali è pronto a spendere più soldi per sapere, con certezza, di consumare un alimento italiano. Il 40% ha affermato di esser pronto a spendere fra il 5 ed il 20% in più mentre il 12% sostiene di esser disposto a sborsare fino al 20% in più.
Spesa consapevole
L’esposizione ai fitofarmaci può essere ridotta facendo una spesa consapevole, ossia ragionata e scaltra. E’ sempre necessario leggere le etichette, anche quella degli alimenti sfusi, come per esempio la verdura. L’ortofrutta, così come il pesce, deve seguire la stagionalità. Il rispetto dei ritmi della natura significa consumare alimenti più saporiti, più nutrienti, meno costosi e coltivati con una quantità inferiori di pesticidi.