Baradili, 12 aprile 2019 – Una full immersion di tre giorni nel mondo della pizza, tra laboratori e workshop, alla quale prenderanno parte le trentanove più importanti pizzerie italiane per la terza edizione della manifestazione: “La città della pizza”, organizzata da Vinòforum in collaborazione con Ferrarelle, che si terrà a Roma, nello spazio espositivo del Ragusa Off, da venerdì 12 a domenica 14 aprile. A rappresentare la Sardegna nel gotha della pizza italiana di eccellenza è stata chiamata “Sa Scolla”, la pizzeria con cucina di campagna nata a Baradili appena due anni fa, da una felice intuizione dell’Accademia Casa Puddu, che a breve aprirà i battenti anche a Cagliari. “Arrivare ad essere indicati tra le migliori pizzerie italiane in così breve tempo non può che renderci felici e confermare che la strada che abbiamo intrapreso attraverso i corsi di formazione e la promozione e valorizzazione dei prodotti del territorio, è quella giusta – sottolinea Gianfranco Massa, presidente dell’Accademia Casa Puddu e socio di “Sa Scolla” insieme a Giancarlo Dessì – e proporre le nostre pizze in un palcoscenico come quello nazionale non può che spronarci a fare sempre meglio. In questa occasione presenteremo anche una nuova iniziativa nata grazie al supporto di Sardo Sole – Filiera del Grano Duro coltivato e trasformato in Sardegna, a Villamar, che ha appena dato vita a un progetto per coltivare e macinare grano tenero in Sardegna. La base del “Tenero Sardo” che presenteremo a Roma rappresenta l’innovativo impasto che “Sa Scolla” ha sviluppato in questi mesi”. La pattuglia sarda, composta dai pizzaioli Roberto Orrù e Luca Miscali e dagli chef Nicola Perra e Francesco Vitale, tra impasti, condimenti e abbinamenti particolari, proporrà in degustazione tre pizze che delizieranno addetti ai lavori e semplici appassionati. “Andremo sulla classica Margherita, rivisitata con un pomodoro del Sinis appassito in forno – spiega Domenico Sanna, responsabile della ristorazione di “Sa Scolla” – la Pecora, come omaggio all’animale più rappresentativo nella storia e nell’economia sarda, con straccetti di pecora marinati e infine la Baccala, con baccalà mantecato e lenticchie della Marmilla”.