Salute

La dieta giapponese può favorire la longevità

La dieta giapponese può favorire la longevità. Si tratta di un’alimentazione che può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare molte patologie, come quelle cardiache.

La dieta giapponese, i pregi

Si tratta di un’alimentazione che può aiutare a vivere più a lungo e meglio grazie alla ricchezza di antiossidanti, vitamine e fibre. L’abbondanza di pesce e di verdure e la scarsità di grassi saturi possono favorire il benessere.

In Giappone, specialmente nell’Isola di Okinawa, le patologie meno riscontrate sono le cardiache e tumorali.  Il motivo potrebbe rintracciarsi proprio nella abitudini gastronomiche che permettono, anche, di mantenere un peso corretto. Secondo una ricerca svolta a Tokyo e pubblicata sul British medical journal, in Giappone le morti per ictus sono meno frequenti rispetto agli altri Paesi. Gli esperti affermano che seguire tale alimentazione può ridurre del 15% le morti.

La dieta giapponese

E’ un’alimentazione variata che, per taluni aspetti, può essere assimilata alla mediterranea. Sulle tavole Giapponesi non manca mai il pesce, soprattutto tonno ed altri pesci ricchi di grassi buoni preziosi alleati dell’apparato cardiovascolare. Gli altri cibi più presenti sono la verdura, la frutta, i legumi ed i cereali.

La carne ed i latticini sono consumati sporadicamente mentre le uova sono ammesse più frequentemente. Tradizionalmente non si mangiano carni lavorate e le tecniche di cottura sono sempre poco invasive.

Invece, la tradizione locale prevede il consumo di soia, soprattutto tofu, tè ed alghe. Particolarmente benefico è il miso che si ottiene facendo fermentare i fagioli di soia. E’ un prodotto che apporta vitamine del gruppo B, vitamina A, fibre, batteri, magnesio e calcio.

In Oriente, l’attività fisica, anche moderata, è da sempre associata ad uno stile di vita salutare. Un’altra consuetudine che può incidere sulla longevità riguarda l’abitudine di non saziarsi mai completamente. I giapponesi sono soliti non mangiare mai fino a spegnere completamente il senso dell’appetito.
 Inoltre, soprattutto in passato, il consumo di pietanze industriali e super alcolici era piuttosto ridotto.

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